Chi di voi non è affascinato dai misteri? Alzi la mano chi non vorrebbe trovarsi all’improvviso magicamente catapultato nell’antro polveroso di un alchimista fra storte e alambicchi! Fantasie cinematografiche? Forse. Ma al di là delle ricostruzioni in celluloide, esistono luoghi dove la realtà supera l’immaginazione.
E’ il caso della cosiddetta “Porta Alchemica” (chiamata anche “Porta Magica”, “Porta Ermetica” o “Porta dei Cieli”), una delle cinque porte che un tempo abbellivano la scomparsa villa del marchese Massimiliano Palombara di Pietraforte sul colle Esquilino a Roma. E’ databile al 1680 e riconduce all’interesse del marchese per l’alchimia, coltivato segretamente insieme agli amici, fra i quali l’esoterista milanese Giuseppe Francesco Borri, l’astronomo Giovanni Cassini e altri. Madre nobile di questo convivio era la regina di Svezia Cristina, giunta a Roma nel 1655 dopo l’abdicazione e la conversione al Cattolicesimo.
La porta, ricca di scritte in latino ed ebraico legate al mondo alchemico, si trova oggi murata e fiancheggiata da due statue del dio egizio Bes negli attuali giardini Vittorio Emanuele.
La leggenda vuole che gli Eletti possano passare attraverso la porta e ritrovarsi in un’altra dimensione…senza andare a Hollywood la nostra capitale offre una Stargate di seducente mistero…