La nostra associazione per sua natura è attenta a ciò che attiene alla tutela dei beni culturali del nostro territorio e agli strumenti che possono permetterne la salvaguardia e valorizzazione. Abbiamo più volte lanciato l’allarme sui pericoli e le minacce all’integrità del paesaggio italiano e quindi anche veneto causati da una cementificazione incontrollata, dalle deroghe agli strumenti urbanistici e dalla mancanza di efficaci argini a questo fenomeno. Non aiutano la conservazione dello straordinario patrimonio storico – artistico i conflitti di competenze fra gli enti locali e lo stato centrale: l’esempio che oggi portiamo alla vostra attenzione è la dichiarazione di interesse culturale per gli immobili storici previsto dal Decreto Legislativo 42 del 2004 (Codice dei Beni Culturali). Il vincolo di tutela consente di mettere al riparo da distruzioni improvvide e nel contempo permette un regime fiscale agevolato per i proprietari, che altrimenti, salvo rare eccezioni, non sarebbero in gradi di sostenere i costi di gestione e le spese di manutenzione. Purtroppo la norma non prevede, almeno ufficialmente, la possibilità da parte del privato di avanzare un’istanza alle Soprintendenze territoriali (organi periferici del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo)per il riconoscimento dello status di immobile di interesse storico – artistico. Lasciando questa potestà in capo all’imperio delle Soprintendenze e dei Segretariati Regionali del citato Ministero, oppure a segnalazioni da parte degli enti locali (Regioni, Province e Comuni), si creano ingorghi burocratici nella migliore delle ipotesi e un vero e proprio ostracismo negli altri casi: specialmente i comuni meno virtuosi e attenti alla salvaguardia paesaggistica si guardano bene dal segnalare eventuali emergenze architettoniche storiche non foss’altro per i mancati introiti derivanti dal gettito IMU (Imposta Municipale sugli Immobili).
Una politica miope e di corto respiro che tanti danni sta arrecando al Bel Paese….
Per giungere al paradosso che avviene in Veneto: l’Istituto Regionale per le Ville Venete ha censito migliaia di ville venete e non riesce ad erogare contributi a fondo perduto o mutui a tasso agevolato per restauri dal momento che questi ultimi sottendono la preventiva dichiarazione di interesse culturale, prerogativa degli uffici del MIBAC. Ancora centinaia e centinaia di ville venete, di cui moltissime in Provincia di Verona, sono senza tutela e quindi a rischio sparizione o alterazione. Solo un Piano Marshall di dichiarazioni di interesse culturale potrà scongiurare un infausto futuro su autentici capolavori: serve un’ampia collaborazione fra Stato e Regioni, magari con un auspicabile aiuto anche da parte dall’associazionismo del settore beni culturali. Progetto Musa Antiqua non si tirerà indietro…
DOTT. RICCARDO BATTIFERRO BERTOCCHI
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE CULTURALE PROGETTO MUSA ANTIQUA