Non serve la finzione cinematografica, basta risalire negli splendidi scenari alpini altoatesini, sotto le cime dolomitiche del Catinaccio e del Latemar, oggi Patrimoni dell’Umanità sotto l’egida dell’UNESCO e imbatterci nell’incantevole lago di Carezza. A poca distanza, nel territorio del Comune di Nova Levante (Bz) si erge l’imponente e fiabesca mole del Grand Hotel Carezza. Costruito nel 1894 su progetto degli architetti Josef Musch e Carl Lun, l’albergo venne inaugurato nel 1896. In un’epoca in cui gli autoveicoli erano pochissimi la sfida di realizzare un complesso monumentale di queste dimensioni in una zona impervia e isolata sembrava impossibile. Invece il sogno visionario si avverò e addirittura venne realizzata una piccola centrale per portare l’energia elettrica nell’edificio! Il miracolo segnò l’inizio del turismo alpino e fra i primi illustri ospiti del Grand Hotel spicca il nome della principessa della Casa Reale Austriaca Elisabetta, passata alla storia con il nome Sissi. Ampliato nel 1907, raggiunse la cifra record di 500 posti letto. Semidistrutta da un incendio nel 1912, la struttura ricettiva venne restaurata e adibita, nel corso della Prima Guerra Mondiale, a comando dell’armata asburgica.
Requisita da reparti della Wehrmacht durante l’occupazione tedesca fra il 1943 e il 1945, all’indomani della fine delle ostilità l’albergo ospitò l’ormai ex Primo Ministro inglese Winston Churchill, turista illustre sulle tracce, pare, di tesori nazisti e preziosi quanto scomodi documenti del duce Benito Mussolini.Anche gli interni sono stupefacenti e grandiosi: come la hall con soffitti lignei e colonne, il ristorante con travi a volte, la magnifica e lussuosa piscina dominata dall’affresco, datato 1922 raffigurante la leggenda del re Laurino, opera del pittore Albert Stolz. Per finire con il grandioso salone da ballo. Da poco vincolato dalla Provincia Autonoma di Bolzano, è un’incredibile testimonianza del turismo Belle Epoque salvata al degrado e che ci fa sognare con la sua magica bellezza.
R.B.B.
