Il costante aumento dei flussi turistici verso l’Italia e le sue città d’arte, complice la sensazione di relativa sicurezza dai pericoli del terrorismo internazionale, dovrebbe essere visto con soddisfazione per le ricadute positive sull’economia nazionale. Ma purtroppo non è tutto oro quel che luccica. Il turismo di massa mal si addice ai nostri fragili e delicati centri storici, ai piccoli antichi borghi che punteggiano le campagne e le colline nostrane. Sempre più amministrazioni locali stanno varando provvedimenti per contingentare le presenze nella grandi mete artistiche italiche: dagli incantevoli paesini delle Cinque Terre in Liguria a Venezia sono partite iniziative di contenimento della pressione via via insostenibile di autobus e navi da crociera, con l’immancabile scia di polemiche. Diventa di giorno più difficile la convivenza tra residenti e turisti, fra l’esigenza di guadagno legittima degli operatori del settore della ricettività e degli abitanti che vedono compromessa la propria qualità della vita.
Se da un lato si ritiene impensabile la limitazione della libertà di movimento delle persone, dall’altro si sottolineano i disagi derivanti dalle orde che soffocano i delicati scrigni d’arte di quel che resta del “Bel Paese”. Come uscirne allora? Secondo noi con il coraggio di chiedere molto e di offrire molto in termini di servizi, in cambio dell’unicità del “Museo Italia”, diffuso da Nord a Sud, dalle Dolomiti alle coste sicule e pugliesi, un florilegio di monumenti irriproducibili che fanno sì che da noi siano concentrati più siti UNESCO che in ogni altra parte del mondo.
Ville, palazzi, chiese, monasteri, castelli….così belli e così fragili…..
Per conservarli in favore dei future generazioni servono ingenti risorse: possono venire dalle folle scomposte che ci riempiono di mozziconi di sigarette gettati ovunque, di famigerati “lucchetti dell’amore”, di graffiti e scritte deturpanti? Onestamente pensiamo di no. Le Isole Galapagos, tesoro della biodiversità, limita a poche migliaia all’anno gli accessi e siamo convinti che, fatte le debite proporzioni, anche qui sia necessario adottare decisioni apparentemente impopolari per tentare di salvare i giacimenti culturali nazionali, a meno che non ci si rassegni alla Venezia fasulla di Las Vegas o ai castelli di plastica e cartapesta dei parchi di divertimento oggi tanto in voga…
DOTT. RICCARDO BATTIFERRO BERTOCCHI – PRESIDENTE ASSOCIAZIONE CULTURALE PROGETTO MUSA ANTIQUA