Quest’opera ingegneristica voluta dal Papa Clemente VII° e realizzata dall’architetto Antonio da Sangallo il Giovane nel 1537 a Orvieto rappresenta uno dei milioni di Beni Culturali italiani. In una ideale classifica fra quelli più importanti e conosciuti, il Pozzo di San Patrizio non figurerebbe senz’altro tra i primi. Tuttavia questo monumento testimonia come un preciso progetto di recupero e valorizzazione favorisca il richiamo turistico di un luogo. Il celebre pozzo di Orvieto, dopo lunghi anni di interventi di restauro, con il risanamento delle strutture e degli spazi, passando per un’attenta politica di promozione dell’immagine, è passato in 5 anni da 120.000 a quasi 190.000 ingressi all’anno capaci di generare un introito di quasi 800mila euro. Non stiamo parlando di una città d’arte di fama mondiale e quindi questi numeri fanno riflettere: i tesori e la ricchezza generati dall’Arte italiana possono e devono arrivare da quel museo diffuso chiamato Italia.
Inventiva, creatività e ingegno erano e forse sono ancora nel nostro DNA. Mettiamoli a servizio, con giudizio e cura, della salvezza e del riscatto del nostro infinito patrimonio storico artistico: non saranno investimenti a perdere, ma capaci di produrre ricchezza , lavoro e occupazione. Se a Orvieto sono riusciti nell’intento, perchè non provarci a Verona? Qui c’è l’abbondanza della scelta in quanto immobili storici in attesa di riconoscimento del loro intrinseco valore: parliamo, solo per citarne alcuni, della Fondazione Museo Miniscalchi Erizzo, Castel San Pietro, la Villa Romana di Valdonega, il Giardino Giusti, Villa Girasole a Marcellise, il Castello di Montorio, Villa Pullè a Chievo; potremmo proseguire ancora a lungo nell’elenco. Noterete che abbiamo volutamente associato immobili di proprietà pubblica e privata, dato che la loro mancata valorizzazione è trasversale. Non necessariamente l’efficienza è appannaggio del privato e l’incuria pubblica. Non vogliamo essere tacciati di parteggiare per gli uni o per gli altri, quello che conta è la volontà delle proprietà di proteggere e far rendere consapevolmente e responsabilmente il loro bene.
Fedeli al motto che nulla è impossibile se esiste una precisa volontà, ci siamo già proposti nel corso dell’anno passato come interlocutori esperti nel campo della conoscenza e della valorizzazione di siti di interesse storico artistico senza peraltro riscontrare interesse ad approfondire queste tematiche. Dobbiamo arrenderci alla triste evidenza dei fatti, cioè a un irreversibile declino e degrado delle bellezze artistiche che ancora ci circondano? Finchè ci saremo e avremo il sostegno concreto di tanti appassionati amici, continueremo la nostra opera, con competenza e passione ………
Dott. RICCARDO BATTIFERRO BERTOCCHI
Presidente Associazione Culturale PROGETTO MUSA ANTIQUA