Tutto avremmo pensato all’inizio di quest’anno, tranne che un evento come il Coronavirus sconvolgesse le nostre vite e minasse le nostre certezze, le nostre abitudini quotidiane. Un crescendo drammatico di notizie, una terrificante contabilità di morte e un diffuso senso di impotenza. Di fronte all’emergenza tutto è passato in secondo piano, ma con il passare del tempo e l’auspicabile fine della pandemia, ci si interroga sui possibili scenari futuri: si parte dal concetto che nulla sarà come prima e che il nostro paese ripartirà per l’ennesima volta nella sua storia con un fardello pesantissimo, con una recessione che va a sommarsi con una crisi economica e sociale preesistente. Anche l’arte e la cultura, le nostre eccellenze, ne risentiranno in negativo: le inevitabili misure di distanziamento sociale, i dispositivi di protezione individuali, le stringenti norme igieniche avranno dei costi. Un quadro a tinte fosche si profila per musei, gallerie d’arte, monumenti, cinema e teatri: come gestire ad esempio le prenotazioni? Come si scaglioneranno gli accessi? E, soprattutto, chi sostituirà i milioni di turisti stranieri impossibilitati ad usare aerei, treni e navi come prima?
Meno persone, minori incassi, maggiori costi di gestione, deficit inevitabile. Anche la ristorazione e il settore alberghiero subiranno durissimi contraccolpi e la soluzione non potrà essere l’aumento dei prezzi, pena la perdita di ulteriori fette di mercato. Il Bel Paese non potrà, almeno nel breve periodo, fare leva sui suoi tesori artistici e paesaggistici per risollevarsi e ci auguriamo che uno stato impoverito e indebitato non pensi per l’ennesima volta di fare cassa svendendo i gioielli di famiglia a qualche magnate di dubbia fama. Speriamo che quella che arriverà poi non si una quarantena di lacrime e sangue, nella quale il nostro unico conforto per l’anima sia un libro per sognare, se ne rimarranno aperte di librerie….
DOTT. RICCARDO BATTIFERRO BERTOCCHI – PRESIDENTE ASSOCIAZIONE CULTURALE PROGETTO MUSA ANTIQUA