Anche Verona sta tentando di uscire dalla fase più acuta dell’epidemia di Coronavirus: fra mille dubbi e incertezze sui possibili ritorni di fiamma della malattia si cercano anche da noi risposte per il rilancio dell’economia locale. Scrivevamo mesi fa delle probabili ricadute negative per le città d’arte, con limitati flussi turistici dall’estero, dove la pandemia nei diversi continenti ha ancora numeri di contagi e decessi elevatissimi. La nostra città, meta turistica per eccellenza, quarta città italiana per presenze, ha goduto fino ad oggi di una rendita di posizione legata a monumenti – icona come l’Arena e la Casa di Giulietta.
Si era erroneamente convinti che queste “galline dalle uova d’oro” bastassero a garantire una costante crescita del turismo italiano e straniero, con ricadute positive a cascata per il settore alberghiero ed extra alberghiero, per quello della ristorazione e del commercio. Ma il ciclone Covid ha picchiato duro anche da noi: impensabili per le nuove regole sanitarie i numeri di un tempo anche in Arena, con spettatori degli spettacoli lirici e dei concerti pop drasticamente ridotti per il distanziamento sociale, per non parlare della Casa di Giulietta, dove gli assembramenti parossistici del passato diventeranno un pallido ricordo. Ecco che un evento imprevedibile ha messo in crisi una visione ristretta dei beni culturali, visti come un bancomat al quale attingere senza limiti. Questa batosta, oltre a lutti e sciagure inenarrabili, pone serie riflessioni sulla gestione della cosa pubblica cittadina, sul fatto che le scelte amministrative sono state improntate ad uno sfruttamento intensivo di alcuni beni storici. Questo modello ha mostrato tutti i suoi limiti e solo una diversificazione dell’offerta culturale potrà risollevare le sorti di una Verona altrimenti condannata al declino.
La nostra associazione, da anni fattivamente sostiene e propone dei percorsi alternativi culturali presenti nella nostra città e provincia, ma è chiaro che non disponendo di strutture e mezzi per promuovere adeguatamente un patrimonio storico artistico così straordinario per quantità e qualità, che ancora oggi molti nostri concittadini non sanno nemmeno di avere, non possiamo sostituirci ad enti ed organizzazioni note e strutturate, che da anni dimostrano totale disinteresse sul tema. Solo coinvolgendo associazioni culturali che con passione e competenza conoscono approfonditamente il territorio e le sue ricchezze, i nostri amministratori pubblici e privati potrebbero pensare ad un salto di qualità per l’offerta culturale del nostro territorio. Altrimenti rimarremo noti nel mondo sempre e solamente per Giulietta e Romeo e per l’Arena!
Dott. Riccardo Battiferro Bertocchi – PRESIDENTE ASSOCIAZIONE CULTURALE PROGETTO MUSA ANTIQUA