Siamo di ritorno in Piemonte dopo tanto tempo per accompagnarvi idealmente alla scoperta di una chicca architettonica veramente interessante: il ricetto di Candelo, in provincia di Biella, Piemonte. Il ricetto è una curiosa struttura fortificata all’interno di un nucleo abitato o addirittura a sé stante, tipicamente piemontese (qualche esempio si trova pure nell’Europa centrale), dove nel medioevo si accumulavano derrate alimentari e beni in caso di assedio.
Al pari di altri ricetti, anche quello di Candelo non risulta essere stato mai abitato stabilmente ed è invece chiara la sua matrice contadina, quale deposito collettivo di prodotti agricoli, in particolare vino, come testimonia un antico torchio per la pigiatura delle uve. Il ricetto di Candelo è composto di circa duecento edifici denominati cellule che occupano un’area di circa 13.00 m2 dalla forma pentagonale con un perimetro di circa 470 metri: misura circa 110 metri di larghezza per 120 metri di lunghezza. Il complesso monumentale è attraversato da strade chiamate Rue, evidente derivazione dalla lingua francese. L’esistenza di Candelo è nota fin dal X secolo, ma certamente è documentata la dedizione a casa Savoia della comunità nel 1374.
La struttura è quasi interamente cinta da mura, con torri cilindriche agli angoli, ad esclusione del lato meridionale, dove nel 1819 venne costruito il municipio in stile neoclassico, unico edificio in stridente contrasto con il contesto architettonico medievale. Unica modifica al progetto originario, fu ai primi del XVI secolo la trasformazione di alcuni stabili in residenza fortificata dell’allora feudatario Sebastiano Ferrero. L’edificio è oggi conosciuto come Casa del Principe. Nel 1499 Ferrero tentò di fare diventare il ricetto una sua proprietà esclusiva, ma i giudici rigettarono le pretese del feudatario e diedero ragioni agli abitanti: una vittoria che ai tempi aveva dell’incredibile e che ha certamente contribuito alla conservazione di questo magnifico esempio di edilizia collettiva del Medioevo.
DOTT. RICCARDO BATTIFERRO BERTOCCHI – PRESIDENTE ASSOCIAZIONE CULTURALE PROGETTO MUSA ANTIQUA
Foto 2 e 3 di Manu photographybl